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lunedì 24 maggio 2010

La parrucchiera delle dive,lo zen e l'arte dei capelli.

«A 15 anni lavoravo già in proprio. A 17 sono arrivata a Milano. Nel ' 58 ho aperto il mio primo negozio in via Spiga». Dina Azzolini è una parrucchiera appassionata e rigorosa. Nata nel 1939 a Mirandola (Modena), per 30 anni è stata amica di artisti, fotografi e stilisti. Ha acconciato chiome celebri come quelle di Consuelo Crespi, Anna Piaggi e Mina. «Era capace di passare ore in biblioteca per studiare le teste storiche», ricorda il fotografo Gian Paolo Barbieri che con «la Dina» ha condiviso gli anni del fermento, dalla nascita del prêt-à-porter alla Milano da bere. Poi, all' apice della carriera, Dina volta pagina. Nel 1978, rinnega tinture e permanenti, inventando l' ecologia della bellezza. Oggi, nel suo laboratorio «zen» in via Kramer 33, dice di aver convinto almeno 50 clienti a sfoggiare i capelli bianchi. Predica la cura dei capelli, l' uso parco dello shampoo, il rito dei colpi di spazzola, «una meditazione». Dina Azzolini ne parla nel libro «Per amore nei capelli»: spaccato inedito di mezzo secolo di costumi. L' ascesa di Dina incomincia in un cortile del vecchio Vicolo Spiga dove taglia i capelli a impiegate e commesse del quartiere. «Milano era proprio bella, mi fece scoprire me stessa. Iniziai a frequentare Brera e a scrivere poesie. In via della Spiga rimasi due anni poi passai al seminterrato, in via Senato. Lo avevo pagato a cambiali, in compenso la mia 500 Abarth truccata mi dava un gran piacere. La clientela era, come si diceva allora, signorile. Andavano di moda le pettinature "alla Soraya" con "banana" o "alla gatto", stile Jackie Kennedy, con cotonatura e lacca». Dina, poco più che 20enne, capelli neri naturali, va Parigi a dare dimostrazione di taglio: «Imparavo a combattere la timidezza». Intanto via della Spiga era cambiata. «C' erano ancora le botteghe artigiane, l' elettrauto, la Garzanti e la redazione di Linus, ma stavano arrivando le boutique, apripista alle ditta di moda. Le ragazze indossavano i tailleur e cambiavano fisicamente con i loro tagli ispirati alla pop art. Poi c' era Valentina Crepax: mi intrigava quel personaggio trasgressivo dal taglio geometrico». Grazie all' amico Sandro Massimini, cantante di operetta, Dina conosce Tai e Rosita Missoni e Gil Cagné, il famoso truccatore che la introduce nella moda. «Iniziai a lavorare con Anna Piaggi, Walter Albini, Alfa Castaldi, Ugo Mulas e Gian Paolo Barbieri. La prima della Scala era la serata mondana dell' anno. Ho sempre consigliato chignon basso o trecce raccolte piccole». Nel ' 67 l' incontro con Mina. «La stimavo: nell' Italia bacchettona aveva messo al mondo un figlio senza essere sposata. Creai per lei una testa lunga, riccia e libera che si muoveva. Era nato il taglio alla Mina». Nel ' 68 Dina apre il negozio agli uomini. Fa scandalo. «A Milano finisce l' epoca della sciuretta che veste alla moda e si cotona. Arriva il prêt à porter. Che vuol dire incontrarsi a una festa con abiti identici e non farci caso... Negli anni 70 finalmente posso dichiararmi omosessuale. Era da tanto che volevo farlo». Dina è lanciata. Ha l' idea di fare il salone da parrucchiera in un Drugstore: 4 piani con due terrazze e una piscina in via Spiga. Si tinge i capelli di rosso alla Greta Garbo. «La sera si andava al Nepenta. In quel periodo il riferimento per i miei clienti ero io, Dina la rossa, riga in mezzo». Per Mina creai invece una nuova immagine con i capelli corti. È mancato veramente poco che la figlia Benedetta nascesse dal parrucchiere: le arrivarono le doglie e fu il marito della tinturista Anna che la portò in clinica». «Qualcosa incomincia a cambiare in me», ricorda Dina. Natale del ' 75: elimino il rosso mi rado una parte di capelli». A 40 anni chiude il drugstore e tiene aperto solo un atelier per i capelli, soprattutto elimina tutti i prodotti chimici. Riceve lo sfratto, si sposta in via Kramer dove studia il taglio della salute. «A 70 anni ho ancora un sogno creare una scuola per insegnare il rispetto dei capelli: dal parrucchiere si va 4 volte l' anno per il taglio, poi il rito è con se stessi». Maria Teresa Veneziani RIPRODUZIONE RISERVATA Al Parenti Domani Il libro «Per amore dei capelli» (B.C. Dalai) di Dina Azzolini sarà presentato domani alle 18.30 al Teatro Parenti, via Pier Lombardo 14 Gli amici A raccontare il mondo di Dina ci saranno Benedetta Barzini, Clara Mantica, Lea Melandri, l' architetto Tarshito e Andrèe Ruth Shammah


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